sabato 9 ottobre 2010

PARIS, je t'aime!

PARIGI
Sabato 05.12.2009 -  Martedì 08.12.2009
Ila, Ste e Patty

Ho deciso di raccontare la nostra avventura a distanza di qualche tempo, per fissare bene nella memoria lo stupore, le emozioni, i particolari, che col ricordo assumono un colore più intenso.
La proposta di partire alla scoperta della “Ville Lumière” è stata accolta all’unanimità, essendo la capitale europea più “charmant”, seconda per bellezza solo a Roma, a parer mio.
Vincente la scelta di partire alle 3.30 di sabato mattina, in quanto non abbiamo trovato traffico, nonostante il previsto movimento di massa per il ponte dell’Immacolata.
Arrivati al traforo del Monte Bianco poca neve ai margini della strada e poca coda all’entrata, un ottimo inizio!
Dopo qualche tappa in autogrill  alle 13,30 siamo arrivati a Parigi (ogni qualvolta mi reco in Francia mi stupisco della mancanza di macchinette per il caffè  nelle aree di servizio e del costo esorbitante della bevanda allungata “surrogato” del nostro espresso).
Il colpo d’occhio iniziale è la periferia, alti palazzi tutti uguali e tristi; delusi e nel contempo eccitati ci dirigiamo verso il centro: Places des Vosges ci dà il benvenuto.
Dopo circa un’ora e mezza di ricerca del parcheggio abbiamo optato per un garage a pagamento in una viuzza un po’ malridotta… incrociando le dita per la sorte della BMW di papà Giovanni.
Dopo aver pagato 65€ per 3 giorni (ma potete restare anche tutta la settimana…) ci siamo diretti verso l’Hotel International, per fortuna molto vicino alla via dove avevano lasciato l’auto.
L’accoglienza è stata veramente molto cortese, anche se l’addetto alla reception non parlava italiano.
Dopo il disbrigo delle formalità burocratiche e il pagamento delle camere ci siamo diretti al 5° piano (ascensore rotto, con relativo sconto sul soggiorno) e per un’oretta siamo rimasti a riposo.

Ed ora inizia il tour parigino!

Primo giorno sabato 5 dicembre
Place de la Bastille con vista sull’Opera Bastille e contorno di manifestanti con bandiere e fischietti…
Dopo aver sbagliato direzione in Rue s. Antoine ed esserci allontanati un sacco dalla nostra tappa successiva (Place des Vosges) optiamo per la metro e ci dirigiamo  verso la chiesa di St. Paul e St Louis, in Rue de Rivoli.
Attraversando il Marais sotto la pioggia in un’atmosfera surreale e romantica, ci incamminiamo verso le Centre d’Art et de Culture Georges Pompidou… il commento di mia sorella è perentorio: non l’ho mai visto! Che cos’è? È un’opera di Renzo Piano, centro espositivo d’arte, un pezzo di Italia nel centro di Parigi...
Poi tappa all’Hotel de Ville, uno splendido edificio  con giochi di luci spettacolari… (Ilaria sta pensando di chiedere il trasferimento al municipio di Parigi)! La Conciergerie e la  St. Chapelle le vediamo  solo di sfuggita e dall’esterno.  Nelle vicinanze troviamo la Tour Saint Jacques, con le reliquie di San Giacomo.
A questo punto decidiamo di fare una variazione sul programma per cenare nel quartiere latino in un piccolo ristorante molto accogliente, gustando i piatti consigliati dallo chef: zuppa di pesce e agnello al forno.
Poi subito a dormire, dobbiamo recuperare la stanchezza del viaggio!

Secondo giorno domenica 6 dicembre
Euro Disney (un ragazzo in metropolitana ci ha prestato la sua carta di credito per fare il biglietto… I francesi sono stati tutti molto cortesi con noi!)
Alle 12 l’hotel 4 stelle tutto rosa ci accoglie con maestosità e ci dà il benvenuto in questo mondo fantastico.
I Pirati dei Caraibi, la Casa Stregata, il Battello sul Mississipi, il Trenino nella miniera, il Minimondo canterino, il labirinto di Alice, le tazze, Aladdin, Peter Pan, Pinocchio, Biancaneve e i Sette Nani, La casa di  Robinson Crusoe e la parata finale luminosa ci hanno rasserenato e divertito.
Senza tralasciare i vari Disney shop per i souvenir! Per ultimo lo spettacolo di luci sul castello della bella addormentata, con relative foto e video, veramente molto bello.
Guardando l’orologio ci accorgiamo che abbiamo passato 10 ore all’interno del parco e non siamo ancora sazi!
La giornata è trascorsa molto velocemente e arrivati all’hotel non vediamo l’ora di coricarci.

Terzo giorno lunedì 7 dicembre
L’Opera Garnier, Place Vendome in lontananza e la Madeleine, una delle chiese più antiche della città.
Imboccando rue Royale vediamo  una piazza enorme: Place de la Concorde con il suo obelisco e le fontane. Sulla nostra sinistra, oltre la strada, scorgiamo les Tuileries e la ruota panoramica.
Girando verso destra arriviamo ad un incrocio di una grande strada alberata, sono i  famosi Champs Elysées (Avenue des Champs Elysées).
Troviamo ad accoglierci i  mercatini di Natale, cedendo alla gola mi gusto un  gouffre alla nutella delizioso, e approfittiamo  per comprare qualche piccolo ricordo per gli amici.
L’Arc de Triomphe du Carrousel domina il nostro sguardo.
Alla nostra sinistra vediamo apparire un grande edifico con una cupola e uno simile di fronte: sono il Grand Palais e il Petit Palais.  
Percorrendo la strada tra i due palais scorgiamo nelle vicinanze un ponte: Pont Alexandre III,  uno dei più belli della città.
Attraversandolo arriviamo di fronte ad una imponente struttura, l’école militaire, oggi chiusa al pubblico e blindata in occasione di una visita ufficiale di alcune autorità militari.
Dietro a questo edificio sorge Les Invalides, verso il quale ci dirigiamo per visitare il Museo della Guerra e la tomba di Napoleone, che purtroppo scopriamo essere chiuso di lunedì.
La tappa successiva è la cattedrale di Notre Dame, immensa nella cornice della sua piazza; dopo circa  un’oretta di coda saliamo sulla torre, vincendo la ritrosia dovuta alle mie vertigini: la vista che si propone ai nostri occhi ci ricompensa subito della fatica.
Les Gargouilles, les Chimères, e gli altri mostri a protezione dei bastioni ci sorvegliano con sguardo truce, ma a noi risultano molto simpatici, quindi ne approfittiamo per effettuare un servizio fotografico piuttosto scherzoso.
Dopo questo tuffo nel passato rivivendo le avventure di Quasimodo e Esmeralda, reminiscenza scolastica dall’opera di Victor Hugo, decidiamo di proseguire alla volta del Louvre.
Entriamo dal cortile interno e proseguiamo fino alla famosa Pyramide che segna l’accesso al museo.
Purtroppo il tempo a disposizione è veramente poco, dunque decidiamo di visitare solo il padiglione italiano, la nostra cara Monna Lisa è ovviamente la regina del tour del musée.
Gli affreschi di Botticelli, i quadri di Leonardo (su tutti la Vergine delle rocce) e quelli di Caravaggio mi tolgono il fiato al pari di un attacco della Sindrome di Stendhal.
Alle 19 decidiamo di recarci alla Tour Eiffel per una visita notturna non tenendo conto del desiderio diffuso tra i turisti di vivere lo stesso momento magico! Arrivati ai piedi dell’imponente struttura ci rendiamo conto che la coda sarebbe durata circa 3 ore (anche per la chiusura di due ascensori) e delusi, desistiamo.
La torre però ci sorprende: mentre decidiamo di allontanarci, allo scoccare delle 20 inizia un gioco di luci molto bello, anche questo documentato a dovere da video e foto.
Decidiamo di tornare al Quartiere Latino, una garanzia in fatto di ristorazione,  per trovare un locale tipico che offre come “specialità alpine” Raclette e Fondue, veramente ottime.
Quarto giorno martedì 8 dicembre
Sacré Coeur. Dopo qualche fermata di metropolitana, fedele compagna di tutto il weekend, arriviamo a Montmartre e ci dirigiamo verso la basilica.
Per salire “ a la butte” (la collina) non facciamo certo le scale: appena arrivati nella piazza ai piedi della basilica saliamo sulla funicolare.
L’ultima tappa parigina è il Moulin Rouge, celebrato da racconti e film, oggi in restauro, ma ancora in auge.

Il nostro viaggio finisce qui.
Anche questa volta siamo riusciti a coniugare il sacro al profano, il divertimento al brivido, la stanchezza al riposo, insomma ricorderemo per sempre questa vacanza francese breve, ma intensa.

mercoledì 6 ottobre 2010

Un mese con Montalbano

Ho appena terminato la lettura (o meglio la ri-lettura) del libro di Camilleri "Un mese con Montalbano".
Posso dire che da sempre sono un'amante della Sicilia, degli odori, dei sapori, della gente della trinacria e, dalla prima pubblicazione, sono un'attenta lettrice-ammiratrice del commissario Montalbano.
Scaltro, colto, giusto, sanguigno, perspicace poliziotto e fedele compagno.
Ancora una volta Camilleri ci tiene sulla corda con trenta racconti, alcuni di poche righe, altri di qualche pagina, tutti così coinvolgenti da trattenere il respiro.
Ammetto di essere di parte e non volendo sconfinare nell'adulazione scrivo solo quello che ho appuntato sulla prima pagina del libro la prima volta che lo lessi, nel luglio 2003: la lettura non è durata un mese, ma molto meno... non riuscivo a smettere di leggere!

martedì 5 ottobre 2010

INCEPTION - Il nuovo film con Leonardo di Caprio

INCEPTION

Domenica sera siamo andati a vedere “INCEPTION” con Leonardo di Caprio.
Sinceramente avevo dei preconcetti, che si sono immediatamente rivelati infondati.
Il tema del film mi è assai caro: il mondo dei sogni.
Il protagonista è un ladro di sogni che ha scovato il modo di entrare nella mente delle persone, ovviamente dietro lauto compenso, durante il momento di maggiore debolezza: il sonno.
Visto l’argomento trattato temevo che fosse più difficile da seguire e da capire, invece il film scorre veloce, senza intoppi e con qualche colpo di scena.
Il sogno nel sogno, nei tre livelli affrontati dai protagonisti, ricorda un videogioco.
La missione, quasi impossibile, di influenzare una mente umana facendo credere al soggetto che l’idea sia sua, alla fine riuscirà, ma al protagonista costerà dolore e sacrificio.
Molte volte mi sono risvegliata da un sogno certa fosse realtà,  e al momento di aprire gli occhi il trauma è sempre forte.
La percezione delle emozioni secondo me è molto accentuata, proprio perché le nostre difese si abbassano, così il dolore è lancinante e la gioia sconfinata.
E se la vita che stiamo vivendo fosse un sogno? E se la morte fosse il solo modo di svegliarci?
Il mio giudizio è buono, il regista ha trovato un ottimo equilibrio, non ha voluto strafare e questo secondo me è il punto di forza della pellicola.
Sicuramente lo consiglio.